JURI RAGNOLI E L’INIZIO DI UN NUOVO PERCORSO

Venerdì 9 novembre, è questa la data nella quale si è interrotto il rapporto professionale con Juri. 4 anni di consulenza, supervisione, ricerca, consigli, successi e fallimenti. Dopo una bellissima serata di formazione sul mental training abbiamo ordinato 2 birre medie, tanto serviva per fare questo salto. Inizia il discorso dicendo: “ordiniamone un’ altra valà, che poi ti do una brutta notizia”. Avevo già capito nel momento in cui ha ordinato la seconda birra, senza che dicesse nulla. Per noi è sempre stato cosi, c’è sempre stata una buonissima empatia e dopo 4 anni di lavoro insieme non c’era nemmeno bisogno di arrivare al punto, perchè già l’avevo intuito, settimane prima. Nell ultimo anno non c’era quasi discussione, se non in momenti clou, riguardo alla preparazione. Lui già sapeva cosa fare e cosa io pensavo, spesso ricevevo i suoi messaggi e e non facevo altro che confermare tutto, quasi sempre senza modifiche sul programma. È autonomo e capace, oltre che sicuro. Una notte, qualche settimana fa, avevo sognato questa scena. La mattina seguente mi sono ripromesso che se non fosse stato lui, entro un anno, a fare questo passo, l’avrei fatto io. L’avrei voluto aiutare a scegliere un altro coach, in assoluta serenità. Mi piaceva l’idea di diventare per Juri come Gil Reyes era per Agassi. Sborone io. 😉

Questo ulteriore passaggio era ovvio, scontato. Perchè? Perchè è necessario essere allineati a ciò che si insegna. È necessario essere congruenti e coerenti al metodo. Sposta il tuo limite cos’è? È solo un hashtag? Da quando Juri è entrato in questa modalità non ha quasi mai mancato di usarlo nei suoi post.

No, non lo è, non è solo un figo hashtag da social media. Sono dei concetti, è un modo di agire, un modello di vita, un credo, un mantra, una mentalità che ho fatto mia, ho insegnato e pratico.

Mi ha detto che in questo momento sente che potrebbe fare un ulteriore passo in avanti allenandosi da solo. In quel momento mi è venuta subito in mente una frase che devo aver scritto a molti di voi. “sii il maestro di te stesso, sei tu il miglior preparatore, nessuno può realmente sapere cosa tu senti”. Certo, questo vale per tutti ma non in tutte le situazioni. La maggior parte degli sportivi, anche atleti professionisti, non sono pronti per questo passaggio. Non sono sufficientemente sicuri e soprattutto non hanno le conoscenze per intraprendere questo percorso. Lui si, o comunque sono certo che potrà presto accedere a tutte le conoscenze necessarie per farlo al meglio.

Quello che pensavo in realtà è che cambiasse preparatore. L’avrei comunque capito perché una testa diversa dalla mia potrebbe dargli qualche nozione che non conosco o un punto di vista diverso dal mio. A livello professionale la differenza si fa con i piccoli dettagli, in quasi tutti i campi. Ho anche suggerito un paio di nomi ma in questo momento non abbiamo ancora individuato una persona adatta.

In questi 4 anni abbiamo raccolto tanto, sopratutto l’anno scorso, anno migliore di sempre. 2 maglie di Campione Italiano, la tanto sognata Hero, la Dolomiti, la Capoliveri, un secondo posto che sa di poesia al Grand Ride e tante altre altrettanto importanti per il prestigio ma non nei miei ricordi di questo momento.

Il mio stato d’animo, con quella birra in mano era sereno. Dopo aver avuto conferma della notizia ho sentito il sangue nelle gambe, il trapezio rilassarsi, i muscoli facciali distendersi. È stata la cosa giusta per entrambe, il mio corpo conferma, riconosco i segnali.

E insomma continua così, la preparazione di Juri, con una persona che prende in mano di nuovo (ricordo che Juri prima di farsi seguire da me, già si allenava da solo) il suo allenamento, completamente solo, almeno per ora. Abbiamo fatto test di ogni tipo, abbiamo fatto un percorso di coaching, abbiamo fatto ipnosi, abbiamo fatto una ricerca scientifica sulla corona ovale, abbiamo creato dei programmi di allenamento ambiziosi e rivoluzionari, abbiamo vinto e fallito, abbiamo cambiato e siamo cresciuti entrambi!

E adesso avanti con le prossime sfide. Grandi avventure e strategie innovative sono sempre nel mio mirino!

Ecco un video nella quale traspare la mentalità che ha fatto sua:

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